Un anno all'insegna dei refresh rate alti
Il 2019 ha segnato, sui top di gamma, la standardizzazione dei display a 90 hertz. Hanno mostrato ai consumatori come la fluidità possa migliorare l’esperienza di utilizzo di uno smartphone. Sono vantaggi che i videogiocatori conoscono già da anni, ma solo adesso stiamo assistendo all’introduzione di pannelli a refresh elevati su smartphone e TV.
OnePlus è quindi andata a ruota libera, mostrando un display da ben 120 hertz, sviluppato in collaborazione con Samsung. Senza sorprendere nessuno parliamo quindi di una tecnologia AMOLED, mentre la risoluzione scelta è una 2K. Andare oltre sarebbe poco sensato considerate le dimensioni del pannello, la distanza di visione e il considerevole incremento nelle richieste energetiche. Preferiamo senza dubbio una batteria più longeva che una risoluzione inutilmente elevata.
Sappiamo già che 120 hertz si traducono a 120 aggiornamenti al secondo, ma c’è di più. La frequenza di campionamento dei display di OnePlus arriva infatti a 240 hertz, la più alta del settore. Ciò significa un sostanziale incremento della reattività e della precisione al nostro tocco.
Il display è a 10 bit nativi, copre 1,07 miliardi di colori e offre 1024 sfumature per ciascun cromatismo. Sono numeri superiori 64 volte rispetto agli smartphone tradizionali. A questo aggiungiamo una luminosità di picco che raggiunge i 1.000 nit, un valore eccellente su AMOLED, e che garantisce un’ottima visibilità anche sotto la luce diretta del sole.
Considerate le specifiche è chiaro che non ci sarà alcun problema di compatibilità con gli standard HDR. Tuttavia godersi Netflix e Amazon Prime Video in tutto il loro splendore dipenderà dalle certificazioni, in particolare per quanto riguarda Dolby Digital. Nessun problema invece per HDR 10 e 10 Plus.